sabato 21 marzo 2009

MERAviGLIA


MERAviGLIA è il vino che diventa opera d’arte. Ogni anno, l’azienda realizzerà una serie limitata di bottiglie, che saranno interpretate da uno o più artisti, trasformandole in opere d’arte. Per il 2009, l’azienda ha realizzato 1.300 bottiglie di Aglianico IGT, frutto della più attenta selezione delle uve, affinato 8 mesi in barrique. Ogni bottiglia ha un’etichetta in tessuto dipinta a mano dal pittore Umberto Maglione.


I GRANDI ROSSI DEL SUD

Si è svolta martedì al Hotel Quirinale a Roma, la manifestazione di GoWine "I Grandio Rossi del Sud".
Per Terre Colte è stata l'occasione di presentare il progetto MERAviGLIA (di cui trattiamo in altro post).
Buona l'affluenza di pubblico e operatori del settore e buona la competenza di chi ci ha visitato al banco degustazioni.
Riteniamo che queste manifestazioni siano decisamente da preferire ai grandi appuntamenti fieristici, che rendono molto più difficili i contatti con appassionati e operatori del settore e dispersivo il rapporto con diverse tipologie di vino.

giovedì 19 marzo 2009

vinitaly 2009

Terre Colte sarà presente a Vinitaly 2009 presso il Padiglione Campania stand 157.

Vi aspettiamo numerosi. Sarà l'occasione per:
- presentare l'annata 2005 del nostro taurasi Convivo
- presentare la nostra prima produzione di bianchi:
  • Falanghina IGT 2008 - prodotto in criomacerazione
  • Greco di Tufo DOCG 2008 - prodotto con macerazione preventiva del mosto sulle bucce per 24h
- Presentare il MERAviGLIA: Aglianico IGT 2007 affinato 10 mesi in barrique, prodotto in serie limitata di 1.300 esemplari, ognuno con l'etichetta in raso dipinta a mano dal pittore Umberto Maglione.

martedì 10 marzo 2009

Anteprima Taurasi - le degustazioni

riportiamo il link al sito di Luciano Pignataro con l'esito degli assaggi eseguiti da Angelo Di Costanzo.

http://www.lucianopignataro.it/articolo.php?pl=5548

per quanto ci riguarda un sentito ringraziamento a tutti i giornalisti che hanno degustato i nostri vini e a tutti gli appassionati di vino che ci hanno visitato al banco degustazione, con la speranza che il nostro lavoro soddisfi sempre più le loro aspettative

sabato 7 marzo 2009

Anteprima Taurasi - prima giornata

Si è svolta ieri la prima giornata dell'anteprima Taurasi 2005. Interessante la conferenza stampa, coordinata da Luciano Pignataro, nella quale i giudizi sull'annata sono stati espressi direttamente dagli enologi che hanno lavorato nei vigneti e in cantina.
Innanzitutto, il giudizio finale: annata ottima (4 stelle), poi i distinguo.
Si è trattata di una annata difficile, soprattutto nell'ultimo periodo. Tutto bene fino a metà agosto, poi le piogge hanno reso complicata l'ultima fase di maturazione delle uve e le hanno esposte maggiormente a malattie e muffe (ricordiamo che l'aglianico irpino ha grappolo molto fitto, che rende complicato anche solo asciugare gli acini). Questa valutazione generale deve, però, essere più circostanziata considerando l'estensione del territorio della DOCG e l'elevata eterogeneità dei terreni e delle esposizioni, per cui si sono avute situazioni veramente eccellenti e situazioni molto più complicate da gestire in cantina.
La valutazione della commissione è stata di notevole uniformità tra i 12 campioni esaminati, che hanno manifestato una spiccata tipicità, ottima freschezza e tannini non ancora maturi (cosa peraltro normale per dei bambini come i taurasi 2005).
Interessante il dibattito successivo, in particolare per due considerazioni evidenziatesi, sulle quali la nostra cantina è molto sensibile:
1. il taurasi è un grande vino, equvalente ai grandi rossi del Centro-Nord, ma pecca in marketing e comunicazione. In particolare, due sono i livelli, strettamente correlati, dove si evidenziano carenze; in primo luogo, nella comunicazione del taurasi in quanto grande vino tipico, in secondo luogo, nel marketing territoriale, taurasi continua ad avere un solo ristorante, nessuna capacità ricettiva e, se uscite dall'autostrada ad avellino, trovate ogni tipo di indicazione stradale meno quella per arrivare a Taurasi (è una semplificazione del concetto, per far capire che siamo veramente a zero).
2. i disciplinari di produzione sono davvero utili per la valorizzazione del taurasi? qui ci si è divisi fra chi ritiene che il disciplinare sia, pur nella sua rigidità, un semplice strumento che non condiziona la produzione, e chi, viceversa, ritiene che sia un vincolo gravoso che non permette di esprimere al meglio il prodotto, in particolare ostinandosi ad utilizazare solo 100% aglianico e a non sfruttare quel 15% che il disciplinare pur lascia a disposizione per altre uve (autoctone e non internazionali, cioè posso migliorare il taurasi con lo sciascinoso ma non con il cabernet). Personalmente crediamo che l'aglianico abbia un tale potenziale, in parte ancora da scoprire, e una tale qualità da meritare di essere vinificato in purezza, tuttavia se altre uve possono, soprattutto in stagioni non eccelse, aiutare a rendere il vino più "vendibile" questo deve essere visto come una opportunità e non un reato di lesa maestà.

Una considerazione a piè di lista. Ottima la cena di gala. Ho avuto la possibilità, in mancanza dell'ottimo Taurasi Convivio di TerreColte, a distanza di qualche mese, di bere nuovamente il Taurasi Cinque Querce 2004 di Salvatore Molettieri. Allora mi era sembrato grande, ieri, freddo, mi è sembrato immenso, difficilmente superabile da brunelli e baroli, peccato il maledetto marketing..................